L'Angelo di Hitler di William Osborne
Recensione di Daniela Frascati
Titolo: L'angelo di Hitler
Autore: William Osborne
Editore: Sonda
Anno: 2012
Età di lettura: Dai 13 anni
L’Angelo di Hitler
nasce come libro per ragazzi ma appassionerà certamente anche lettori più
maturi.
William
Osborne è alla sua prima prova come romanziere. Questa
storia, però, non ha nulla delle incertezze e delle ingenuità dell’esordiente.
Sceneggiatore a Hollywood fin dalla metà degli
anni Ottanta, dopo una laurea
in legge presa a Cambridge, è stato autore di decine di
film, tra i quali titoli di successo come "Sfida tra i ghiacci"
(2001) e "Il re scorpione" (2002). Da questa sua esperienza ha
mutuato la capacità di raccontare per immagini, trattenendo i lettori incollati
alla pagina proprio come di fronte a una pellicola d’azione.
Continui colpi di scena, inseguimenti mozzafiato,
dialoghi incalzanti quanto realistici, uniti a una sensibilità particolare
nell’indugiare sulle emozioni e i dilemmi di tre ragazzini, appena adolescenti,
coinvolti in una vicenda più grande di loro, ne fanno una storia di facile
lettura e allo stesso tempo avvincente.
Siamo
nell’Europa del 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale e Hitler è
all’apice del potere. Otto e Leni, un ragazzo e una ragazza quattordicenni,
riescono a fuggire in Gran Bretagna dopo che le loro famiglie sono state
catturate dalle SS; quella di Leni perché ebrea, quella di Otto perché
comunista.
Verranno
scelti, con molto cinismo malgrado la giovane età, per la conoscenza del
tedesco e le capacità dimostrate durante la loro avventurosa fuga, dall’ammiraglio
MacPherson, il braccio destro di Churchill, per essere paracadutati in Germania
in una missione che segnerà per sempre le loro vite e che potrebbe cambiare il
corso della storia: rapire e consegnare agli inglesi Angelika, una ragazzina
come loro, confinata in un convento della Baviera, la cui esistenza racchiude
un terribile segreto.
Attraverso
varie peripezie e atti di coraggio riescono a trarla fuori dal Convento e a
scappare con lei in un’avventura che si farà ancora più rischiosa e incerta,
perché costretti ad abbandonare il percorso pianificato dall’Intelligence inglese
e a contare solo sulla loro abilità e ingegno. Scoperti e intercettati, e da
Reinhard Heydrich e dalla sua squadra speciale, grazie ai poteri di un
personaggio davvero suggestivo, realmente vissuto, Heydrich
Straniak, sensitivo e astrologo, membro dell’Istituto del Pendolo, la branca
delle SS dedita all’occultismo, in grado di rintracciare chiunque col solo
aiuto di una mappa e di un pendolo, riusciranno ancora una volta salvarsi e
anche se malconci proseguire la loro fuga attraverso una Germania messa
a ferro e a fuoco.
In
questo attraversamento dove la morte li attende ad ogni angolo, cominciano a
prendere coscienza di come il destino di Angelika sia nelle loro mani e come
questa ragazzina, inconsapevole del segreto che sovrasta la sua vita, sia per
gli inglesi poco più di un oggetto, anche se prezioso, una semplice pedina nel
gioco della guerra. Una logica alla quale i due ragazzi rifiuteranno di
accondiscendere poiché, in questa storia carica di tensione
e di adrenalina, sono anche altre le emozioni e i sentimenti che lo scrittore
vuole suscitare tra i giovani lettori a cui il libro è rivolto. Così il
coraggio, l’amicizia, la solidarietà sono valori fondamentali grazie ai quali i
due adolescenti riusciranno a uscire salvi da questa avventura tanto più grande
di loro, con la consapevolezza che la giustizia e la dignità delle persone,
valgono più ogni altra cosa.
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