Qui resto Daniela Frascati
Non vado da nessuna parte,
qui resto. A navigare nel sonno
assediata da umida paura
in assoluta solitudine
con le nocche dure come i pugili.
Qui, la porpora vibrante del tuo sangue
è pura casualità.
Lacuna esistenziale che brucia nelle viscere dell’abbandono,
incuria dolorosa, circondata da mura di pietra.
Il lessico è lieve,
attorcigliato dentro una tetra chirurgia notturna,
intimorito da indizi inquinati
sotto palpebre tese.
Conosce la saggezza della pena
e la violenza intossicante delle passioni irrisolte,
il giudizio secondo la carne e la metafisica del desiderio.
E ciò che perdura nelle viscere corre via dal cuore,
ha mille sfumature ma non retrocede.
Fu un nulla, un nulla assoluto, che favorì l’invasione.
S’appropriò del capriccio, slittò con passo vertiginoso
tra ventagli e silenzi,
alterato e scomposto nell’artificio dell’eccitazione.
Ora sto nella misura dove
tutto è avvertimento e presagio.
Un immobile palcoscenico
percorso da un’attesa senza tempo, solida come piombo.
Un attimo e tutto tornerà al suo posto.
Splendido. Semplicemente splendido!
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