amorino alato

amorino alato
C’era in lei, tuttavia, un angolo segreto dove non arrivava il riverbero di nessuna luce. Da lì veniva quella voglia di tenere a bada il corpo e la materia che gli dava forma; lì fluttuavano profumi intensi e dolcissimi, e fruscinìo di sete leggere e il seno bianchissimo di Rosa la Parda. Lì, coltivava il giardino di un’altra vita che ogni tanto, a occhi chiusi o nel sonno, andava a visitare.(Amore Anomalo - daniela frascati)

venerdì 18 marzo 2011

FASC-in-AZIONE

Scritto, qualche anno fa,  assieme a una mia carissima amica che ora non c'è più

FASC-in-AZIONE

di Daniela Frascati e Roberta Martinelli  

 I PARTE

La  connotazione fascista dell'arte prodotta  nell'epoca  del Fascismo non  deriva certamente e soltanto dalla sua assunzione  al servizio di  un'ideologia e da un'eventuale adesione dichiarata  da parte  degli stessi artisti  o produttori d'arte, anche se è in  qualche  modo naturale che il giudizio politico del fascismo venga sovrapposto ed  in alcuni casi fatto coincidere con  la valutazione  delle manifestazioni artistiche dello stesso periodo.
Spesso è una deformazione che appiattisce la lettura che può essere fatta  di un'epoca e dei fenomeni che la  hanno rappresentata inglobandoli in  una unidimensionalità che non li comprende.
Quello che a noi appare interessante è, non soltanto, la possibilità di far coincidere il manifestarsi di un processo creativo con  il potere  politico e con l'instaurarsi di un regime autoritario, quanto svelare i meccanismi di coinvolgimento e di fascinazione di massa  che l'ideologia  fascista  scopre ed utilizza nell'arte. Come  insomma  il fascismo sia riuscito a cogliere il nesso strettissimo, tra  creazione artistica e modalità del  comunicare, e come questa connessione  possa consapevolmente dare forma alla molteplicità e contraddittorietà del reale.
E'  attraverso questa procedura che il  fascismo è riuscito a entrare nelle maglie della  modernità piegandola a sé; utilizzando una grande  capacità mediatica, quella cioè di adoperare l'arte  come tecnica del  dominio attraverso  uno spostamento dalla fruizione dell'arte  in senso borghese ed individuale, ad un'appropriarsi  delle modalità della comunicazione, diretta ad entrare in relazione  ed  in rapporto specifico con la base sociale.
E'  in  questo  modo che il fascismo riesce  ad  attraversare i grandi  movimenti  culturali dell'inizio del '900, il dadaismo  ed il futurismo, prendendo e lasciando a suo piacimento. Facendosene  modellare e facendosene modello.
Il  fascismo  si  fa forza del suo venire  al  mondo attingendo proprio a quelle contraddizioni e a quelle conflittualità epocali  che faranno  saltare  la  struttura statuale liberal-borghese,  e che  al contempo ne costituiranno quel fenomeno di massa, ibrido mostruoso  in cui  confluiscono e si scompongono  istanze le più diverse  e  contrastanti  fra loro; una base sociale plebea e populista, un impianto  di valori  che ha nell'etica borghese la sua ispiratrice, una  fattualità pragmatica e bottegaia legata alla piccola e media industria  nazionale
E'  su  questi presupposti che  il fascismo  tenterà di  farsi incardinatore dell'ordine sociale e matrice  dei valori etici e morali della nazione.
"  Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici  e democratici, legali e illegali a seconda delle circostanze di tempo, luogo ed  ambiente " scriveva Mussolini sul Popolo d'Italia il 23 marzo  .. nella  sua fase di ascesa dal '19 al '26 si presenta come esaltatore  del  nuovo, modello e progetto vincente di un sistema di vita e di cultura, ed è procedendo sull'affermazione di questo nuovismo  esasperato  che si impone spazzando via violentemente  qualsiasi forma  estetica e artistica precedente, presentandola come una contaminazione culturale  e una minaccia borghese alla forza  eversiva  e rivoluzionaria  del nuovo regime, in questo  prendendo ampiamente  a modello il ribellismo futurista e avanguardista.
Tuttavia  si coglie immediatamente nel fascismo una capacità di ibridazione che a seconda dei momenti e delle circostanze lo intreccia con le esperienze più diverse; in moltissimi casi i " decoratori " del fascismo  per sedurre le masse hanno usurpato motti e simboli  che  il movimento  operaio aveva utilizzato negli anni creativi dei  Soviet  e della rivoluzione Russa.
Il Futurismo Italiano aveva maturato una carica realmente rivoluzionaria  e sovvertitrice richiamandosi alle  prime esperienze cubiste  e lavorando a stretto contatto con la scuola del formalismo critico,  intrecciandosi  così con grandi esperienze artistiche  e creative con le vicende rivoluzionarie e post rivoluzionarie che  fino alla  metà degli anni '20 posero l'Unione sovietica  all'avanguardia anche della produzione artistica europea.
Comunque in quest'inizio di secolo un fervore culturale e artistico che procede attraverso un azzeramento radicale di tutte le regole  e  le  gerarchie del fare arte, sovvertendo  e spiazzando lo stesso ruolo dell'arte come forma estrema del Bello, dell'Ideale,  del Sublime,  e  attribuendo  al contempo all'atto creativo  il primato sociale rispetto al procedimento alienato e alienante del produrre in serie, del lavoro ripetitivo, dell'uomo macchina. Così il dadaismo, che con  la sua radicale critica alla civiltà borghese occidentale  libera caos e non-sense, mentre il futurismo forza l'arte a una  esaltazione esasperata della modernità e delle sue forme.
Ma mentre il dadaismo rimase in Italia, un'esperienza limitata a pochi artisti, il Futurismo, nato ufficialmente nel 1909 con la pubblicazione  su  le Figaro del primo Manifesto Futurista  ad opera  di Marinetti,  sembra avere una corrispondenza privilegiata con  il  nascente  movimento fascista, anzi l'osmosi fu continua e  in  qualche circostanza  fu lo stesso Movimento Futurismo a seguire le  intenzioni del fascismo nella sue varie fasi.
L'esaltazione  del gesto come forma d'espressione estrema, del dinamismo,  della velocità, dell'uomo che piega la macchina facendosi esso stesso meccanismo, ( l'antropomorfismo e il continuo  interscambio nel linguaggio di parti del corpo umano con elementi della macchina  ) rivela un'esasperata proiezione verso il futuro che, se  da  una parte  esprime la volontà di rompere con la tradizione e i bei  sentimenti, dall'altra rivela il profondo legame con le istanze, i  bisogni, e i processi di una società borghese velleitaria e revanscista.
Del  resto  "  Buon senso e tricolore " è il nome  di  una casa editrice privata, che pubblica molte di quelle cartoline dai soggetti più diversificati e più o meno di buon gusto, che per gran parte degli anni 20 e 30 circoleranno in Italia come una sorta di fotoletteratura popolare dei piccoli sentimenti e della banalità del quotidiano.
(continua)

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